Scopri come una diagnosi energetica può aiutarti a mitigare i costi della tua piscina nuova
Ottimizzare i consumi energetici non è mai troppo tardi, soprattutto quando si parla di piscine. Anzi, a volte le maggiori inefficienze si nascondono proprio negli impianti più moderni, non solo in quelli datati. È per questo che una diagnosi energetica non è un capriccio, ma il primo passo per migliorare l’efficienza e ridurre gli sprechi – a prescindere dall’età dell’impianto.
Perché fare una diagnosi energetica?
Hotel, centri benessere, strutture sportive… tutte le realtà che gestiscono piscine – interne o esterne – sono tra le più energivore in assoluto. E ogni singolo kWh risparmiato può fare la differenza nei bilanci annuali. La diagnosi energetica è una procedura tecnica e approfondita che permette di mappare i consumi reali dell’impianto, identificare gli sprechi e individuare soluzioni pratiche e sostenibili per migliorare le prestazioni. È un’analisi che va oltre il semplice controllo dei costi: restituisce una fotografia dettagliata di come e dove viene consumata l’energia all’interno della struttura, offrendo una base concreta su cui pianificare interventi mirati.

Come funziona una diagnosi energetica per piscine?
Tutto parte dalla raccolta dei dati. Vengono analizzati:
- i consumi effettivi (e relativi costi);
- le caratteristiche strutturali della piscina (dimensioni, geometria, tipologia di vasca);
- i sistemi presenti (climatizzazione, riscaldamento dell’acqua, ventilazione, illuminazione);
- il contesto ambientale (orientamento rispetto ai punti cardinali, esposizione al vento, condizioni climatiche stagionali);
- orari e modalità di utilizzo della struttura.
Sulla base di questi dati si calcola un indice di prestazione energetica, ovvero quanta energia viene consumata per metro cubo d’acqua. A quel punto si passa all’analisi del processo: dove e come l’energia viene impiegata? Quali sistemi sono inefficienti? Quali comportamenti contribuiscono agli sprechi? Infine, vengono proposti interventi di efficientamento con un’analisi dettagliata dei costi e benefici, dando priorità alle azioni più vantaggiose. Il risultato? Un piano di miglioramento chiaro, sostenibile, spesso meno invasivo di quanto si pensi.


Una diagnosi è utile anche per impianti nuovi?
Assolutamente sì. Capita spesso che una piscina realizzata da poco si riveli insospettabilmente energivora. A volte bastano piccoli accorgimenti per cambiare radicalmente la situazione, senza bisogno di rifare l’impianto. È il caso, ad esempio, di un recente intervento curato da Sanae, Wellness d’Autore.
Caso studio: efficienza termica in una piscina interrata ed esterna
Nel 2023 siamo stati contattati per analizzare una piscina esterna di recente costruzione. Il problema? Il sistema di riscaldamento faticava a raggiungere una temperatura confortevole, nonostante un consumo energetico elevato.
Dall’analisi energetica è emerso che le principali dispersioni erano dovute a:
- Geometria della vasca poco favorevole alla conservazione del calore;
- Bordo a sfioro continuo, che favoriva l’evaporazione;
- Vento, che accentuava le perdite termiche.
Abbiamo quindi suggerito e implementato i seguenti interventi:
- Installazione di coperture isotermiche per le ore di inattività;
- Modifica/integrazione del bordo con un sistema di paratoie mobili integrate nel canale di sfioro per interrompere il ricircolo durante le ore di inattività attivabili da centralina con timer;
- Creazione di barriere frangivento integrate nel design dell’area.
I risultati? Concreti e misurabili:
Gli interventi suggeriti e implementati hanno portato a una riduzione significativa dei consumi energetici stagionali. Prima dell’intervento, il fabbisogno termico stimato era di circa 213 kWh/m³ per stagione, pari a un consumo complessivo di 23.000 kWh su un volume d’acqua di 108 m³. Dopo l’ottimizzazione, il fabbisogno si è ridotto a 132 kWh/m³, con un consumo stagionale di circa 14.300 kWh. Il risparmio complessivo è stato di 8.700 kWh all’anno, equivalente a un taglio dei consumi di circa 38%. Considerando un costo medio dell’energia elettrica di 0,12 €/kWh (valore indicativo per contratti business a media tensione), il risparmio economico annuo si attesta attorno a 1.044 euro. Oltre ai benefici economici, l’intervento ha avuto un impatto ambientale misurabile. La riduzione del consumo energetico equivale a circa 3,3 tonnellate di CO₂ evitate ogni anno, il che corrisponde a oltre 16.000 km non percorsi da un’auto a benzina di media cilindrata. Questo risultato è stato ottenuto senza necessità di rifacimenti radicali dell’impianto, ma intervenendo precisamente sulle cause della dispersione termica.

Inizia da qui: raccogli i tuoi dati
Se gestisci una piscina – anche di recente costruzione – e vuoi capire se stai spendendo troppo in energia, il primo passo è semplice: raccogli le bollette, i dati tecnici della struttura e degli impianti, e le informazioni sulle modalità di utilizzo. Sarà la base per valutare insieme se una diagnosi energetica può davvero cambiare le cose (spoiler: sì, quasi sempre lo fa!).
Contattaci: il team di Sanae è pronto ad aiutarti a fare chiarezza.
Investire oggi in una consulenza energetica per piscine significa prepararsi alle sfide del futuro, riducendo sprechi, ottimizzando i costi e contribuendo alla salvaguardia del pianeta.
La diagnosi energetica non è solo una spesa, ma un investimento strategico e sostenibile per chiunque voglia progettare o gestire una piscina moderna e consapevole.
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